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Beppe Grillo vs Giornalisti di La7

giovedì 8 novembre 2007

BEPPE GRILLO A DECIMOPUTZU

Beppe Grillo a Decimoputzu «Sosterrò la lotta dei sardi» Lo showman genovese il 9 novembre sarà a fianco dei pastori e dei contadini indebitati con le banche Continua la campagna di solidarietà sul blog del comico di Pier Giorgio Pinna ROMA. Beppe Grillo venerdì 9 sbarcherà in Sardegna, e non per uno dei suoi spettacoli: vuole sostenere in prima persona la battaglia dei pastori e degli agricoltori schiacciati dai debiti. «Per il momento mi sembra però un tantino prematuro parlarne nei dettagli, meglio farlo direttamente nell’isola tra qualche giorno», si limita a dire il comico genovese, al telefono, dalla residenza ligure. E in attesa del viaggio alla volta di Decimoputzu rimanda al suo blog sulla delicatissima questione: una miniera d’informazioni con filmati, interventi, commenti, dibattiti, scambi di opinioni. Così, alla luce dello slittamento al 20 novembre del vertice decisivo Regione-Bper-Ministero per evitare il crac finale di migliaia di aziende e ovili, l’irrompere di Grillo si preannuncia come una vera bufera per tutti gli inadempienti storici, i distratti della prima e dell’ultima ora, gli speculatori di qualsiasi tempo, i profittatori di professione. A nessuno infatti sfugge più il ruolo-chiave di capopopolo che l’uomo-spettacolo per antonomasia cacciato dal video e riapparso prepotentemente sulla Rete ha ormai assunto nella situazione nazionale. E sin da adesso ogni sfumatura dell’impegno che lo ha visto in lizza nella lotta sarda per scongiurare peggiori disastri nella produzione agro-zootecnica lascia intuire il perché. Per comprenderlo basta scorrere, come appunto consiglia lo stesso comico, le discussioni sul web. Il riferimento è www.beppegrillo.it. Lo stesso che ospita un documentario con immagini eloquenti sul caso sardo. Che, secondo quanto informano i sostenitori dello showman, «figurava sino a qualche tempo fa sui siti internet della Rai, salvo a diventare poi misteriosamente irrintracciabile». E allora, in vista della spallata che di sicuro non mancherà di dare il nuovo Masaniello della politica italiana il prossimo 9 novembre a Decimoputzu, ecco come l’intera vicenda viene affrontata e sminuzzata sulla Rete nel suo blog. Intanto si parte da una sintesi della vicenda. Viene ricordato lo sciopero della fame deciso dai rappresentanti degli agricoltori e dei pastori in Campidano. Accompagnato dal motivo-base della protesta: ossia il lievitare pazzesco dei tassi d’interesse sui mutui contratti anni fa per modernizzare le imprese del settore. E il rischio delle vendite all’asta di molti appezzamenti, ovili e aziende zootecniche. Pericolo adesso leggermente attenuato dopo la sospensione delle esecuzioni immobiliari decisa negli ultimi giorni dal Banco di Sardegna. «Gli agricoltori rammentano come la norma che li ha costretti a indebitarsi sia stata considerata illegale dalla Comunità europea fin dal 1991», si legge ancora nel sito.Dove ci si domanda: «Chi ha interesse ad appropriarsi delle terre e di quelle degli allevatori? Per farne cosa?». E quindi affermare, dando la parola agli stessi operatori dell’isola: «È un disastro di programmazione, gestione, governo dell’agricoltura regionale nato nei decenni scorsi. Produrre, poi, per che cosa? Sono molti anni che i prodotti vengono venduti - quando possiamo venderli e non li distruggiamo sui campi - sotto costo. Le banche pretendono l’e quivalente di un anno di lavoro di tutte le aziende sarde. Chi si avvantaggerà delle vendite all’asta? Siamo stati indotti a investire e a indebitarci. Adesso ci viene chiesto di restituire le somme garantite da quella legge con tutti i tassi. Che sono aumentati in maniera abnorme e su cui siamo convinti ci siano profili d’irregolarità nei calcoli. Mentre gli istituti di credito, per la medesima norma cassata dalla Ue, si guardano bene dal restituire gli interessi (anche pubblici). Siamo, forse, gente semplice ma abituata a pensare che se una cosa è illegale, lo è per tutti». Presa di posizione, quest’ultima, firmata da Bruno Cabitza, del Comitato di lotta degli «esecutati», cioè delle persone sottoposte a decreti ingiuntivi sugli immobili, Riccardo Piras, di Altragricoltura, Giorgio Matta, di Soccorso contadino. ROMA. Beppe Grillo venerdì 9 sbarcherà in Sardegna, e non per uno dei suoi spettacoli: vuole sostenere in prima persona la battaglia dei pastori e degli agricoltori schiacciati dai debiti. «Per il momento mi sembra però un tantino prematuro parlarne nei dettagli, meglio farlo direttamente nell’isola tra qualche giorno», si limita a dire il comico genovese, al telefono, dalla residenza ligure. E in attesa del viaggio alla volta di Decimoputzu rimanda al suo blog sulla delicatissima questione: una miniera d’informazioni con filmati, interventi, commenti, dibattiti, scambi di opinioni. Così, alla luce dello slittamento al 20 novembre del vertice decisivo Regione-Bper-Ministero per evitare il crac finale di migliaia di aziende e ovili, l’irrompere di Grillo si preannuncia come una vera bufera per tutti gli inadempienti storici, i distratti della prima e dell’ultima ora, gli speculatori di qualsiasi tempo, i profittatori di professione. A nessuno infatti sfugge più il ruolo-chiave di capopopolo che l’uomo-spettacolo per antonomasia cacciato dal video e riapparso prepotentemente sulla Rete ha ormai assunto nella situazione nazionale.

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